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Mobilità

FAQ

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Il sistema alta velocità richiede linee dedicate e, dunque, la differenziazione dei traffici. Firenze rappresenta oggi una strozzatura che penalizza non solo il sistema alta velocità nel suo complesso, ma anche il traffico ferroviario cittadino e regionale, che non può essere implementato. A causa delle attuali interferenze fra sistema alta velocità e sistema locale, si verificano ritardi perché si deve dare la precedenza ai treni veloci. La scelta del nuovo attraversamento deriva da un lungo percorso progettuale e approvativo ed è frutto di un confronto con le istituzioni locali che espressamente chiesero, e ottennero da RFI, un progetto capace di mantenere la stazione nel centro di Firenze e al contempo liberare le linee di superficie per renderle disponibili a un impiego regionale e metropolitano e, comunque, per treni diversi da quelli nazionali di attraversamento veloce tra Roma e Bologna. 

Nello Studio di impatto ambientale (Sia) del giugno 1998, relativo all’attraversamento, venivano riesaminate tutte le ipotesi progettuali di tracciato formulate nel tempo per il Passante fiorentino. Fra le varie alternative era prevista anche quella dell’attraversamento in superficie che però fu scartata dalle amministrazioni locali, in ragione sia del maggiore impatto complessivo sulla città (demolizione di edifici, nuove opere in galleria, aumento del livello di rumore, pesanti cantieri nell’abitato urbano), sia dell’impossibilità di liberare binari in favore del potenziamento del sistema ferroviario metropolitano/regionale. 

Con il parere n. 292 del 18 febbraio 1999 la commissione Via (Valutazione impatto ambientale) approvò con prescrizioni il progetto di sottoattraversamento, confermando quindi – attraverso l’approvazione dei contenuti del Sia – la scelta di non ricorrere ad alternative di superficie.
La scelta del sottoattraversamento è tuttavia ancora contestata da alcuni gruppi politici, da comitati di cittadini e da professori del Laboratorio di progettazione ecologica degli Insediamenti (LaPEI) dell’Università di Firenze, che nel 2008 hanno elaborato uno studio di fattibilità per un’alternativa di superficie, non approfondito dagli enti locali essendo il Passante già approvato dalla Conferenza dei servizi nazionale, finanziato, appaltato e in fase di realizzazione. 

La scelta in favore dell’attraversamento ferroviario sotterraneo e la volontà delle amministrazioni locali che nel 1999 presero la decisione di ubicare la stazione alta velocità in un’area ritenuta centrale e strategica per Firenze, non hanno permesso l’utilizzo né delle stazioni periferiche esistenti, perché troppo decentrate, né della stazione di Santa Maria Novella perché impostata come stazione di testa, cioè che non può essere attraversata dal treno, e perchè rimarrebbero i conflitti di circolazione con gli altri treni. 

In orario notturno i treni merci, se in possesso dei necessari requisiti di sicurezza, utilizzeranno le gallerie sotterranee, con beneficio per la qualità della vita dei cittadini che abitano lungo la ferrovia di superficie, dove attualmente transitano tutti i treni merci.

Si. Trattandosi di un treno alta velocità come i Frecciarossa di Trenitalia, transiterà lungo la rete dedicata al traffico veloce, cioè il Passante.

Tecnicamente è possibile, essendo entrambe le stazioni già oggi adeguate alla fermata dei treni veloci, ma i servizi alta velocità saranno concentrati nella nuova stazione Foster agli ex Macelli, che quindi diventerà centrale per il traffico alta velocità.

Le tratte interessate dallo studio sulle potenzialità di riorganizzazione del servizio regionale e metropolitano, che RFI deve produrre nell’ambito dell’accordo del 3 agosto 2011 con gli enti locali fiorentini, sono: 

  • Montevarchi - Pontassieve - Rovezzano - Campo di Marte - Statuto - Rifredi - Castello - Sesto Fiorentino - Prato; 
  • Pontassieve - Rovezzano - Campo di Marte - SMN; 
  • SMN - Rifredi - Castello - Sesto – Prato - Pistoia; 
  • SMN - Rifredi - Le Piagge - Empoli; 
  • SMN - Rifredi - Perfetti Ricasoli - Peretola - Osmannoro - Campi Bisenzio.

La parte di città dove si trova l’area ex Macelli è stata e sarà scenario di importanti cambiamenti urbanistici, che stanno spostando il baricentro della città verso ovest, rafforzando i legami con i Comuni della piana. Basta pensare al polo universitario di Novoli, al nuovo tribunale, al parco di San Donato, all’auditorium del Maggio, al nuovo stadio che sorgerà nell’area ex Mercafir. In questo contesto, la nuova stazione costituirà un’importante centralità, quando saranno parallelamente realizzati gli interventi infrastrutturali capaci di connettere funzionalmente la nuova stazione con le esistenti reti di trasporto pubblico e privato. 
Di fondamentale importanza è il sistema tranviario in corso di realizzazione, che in quest‟area prevede l’asse della linea 2 (SMN-Aeroporto), la sua futura estensione fino al polo scientifico universitario di Sesto Fiorentino e il programmato tracciato trasversale, ancora oggetto di studio, della linea 5.

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RFI - Rete Ferroviaria Italiana
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